Un Luogo Comune

per non dare nulla per scontato

Archive for gennaio, 2012

31 gennaio
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Prima Neve

Frammenti d’Avorio

in ordine caotico

seguono una geometria insondabile

disegnano segmenti di luce nel grigio,

volano leggerissimi sedotti dal vento.

Fulminei in una direzione,

poi soavi verso il suolo;

lasciano sugli alberi scuri

polvere di morte,

segatura di vite mancate.

Poi lievi sulle guance delle ragazze

fanno stringere loro gli occhi

e le fanno sorridere nel freddo ricordo

di un’estate lontana.

 

Gentil ascoltare.

 

 

 

31 gennaio
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Aula Silenziosa

Poco più di due ore

(il tempo passa e non ritorna)

Poco più di un chilometro

(eppure è folle il sol pensiero)

Ma che peso

Intollerabile

(miliardi di miliardi di dozzine di parole inutili)

L’Assenza.

31 gennaio
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Calligrafia e profumo

Ho messo il silenziatore

E ora le voci sono

Solo fruscii.

Così posso guardare

La finestra.

La luce stampa sul muro

Voci di speranza.

Il sole illumina gentile

La terra ingrata.

Un albero, là, fuori,

Mi porta in alto,

Tanto in alto,

Da non poter cadere.

E cerco

Quello che

Non riesco

A dire.

31 gennaio
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Posti vicini

Ti regalerò un accento,

Ti porterò il fascino mancino,

Prima o poi ti ascolterò

Parlare di viaggi attraverso il mediterraneo

Parlare di buoi in camicia verde.

Prima o poi ti lascerò un messaggio

Che suona in francese, ma

Non vuol dire niente.

Ti canterò una vecchia canzone,

Anche se sarò stonato.

25 gennaio
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Ecomostro

Ha bruciato le foreste,

soffocando respiri di vita,

anziana, ma fresca.

Ha colorato di chimica

la brina del mattino.

Ha contaminato di morte

l’acqua cristallina del mare.

Eravamo al parco e

ci ha scortato in un centro commerciale.

Perché non ci poteva controllare.

Ci ha sedato con una scossa elettrica

mentre nuotavamo

– felici.

Ci ha sparato ferendoci a un’ala

mentre volavamo

– felici.

Ci ha tolto un dono

che ci faceva

– felici.

Ma lo abbiamo già fermato

perché non può venderci

– la Felicità.

25 gennaio
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Attentato

Ho preso un po’ del

mio tempo preconfezionato

per sdraiarmi fuori

e la mia mente lasciar

volare

Oltre a ciò che voi vedete

oltre a ciò che voi sentite.

Ho sentito un fringuello chiamare

rabbie millenarie.

Ho sentito la città

esplodere.

Ho visto l’azzurro

distruggere i vetri

e ricordarmi

l’infinito.

Ho sentito l’anidride carbonica

soffiata lontano dal vento

del sud.

Chiudo gli occhi,

un’immagine,

ma senza uno sguardo

torno tra

le mie mani.

E rientro.

21 gennaio
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Traffico aereo.

Penso che
qualcuno abbia sbagliato i conti
penso che
abbiamo parlato di tutto,
ma non abbiamo parlato di niente
penso di
aver perso il punto della questione

La questione

Perché la pensiamo tutti in modo diverso,
ma amiamo tutti allo stesso identico modo.
E soffriamo,
perché siamo vivi,
perché ci siamo.

E gli aerei intrecciano le scie

 

 

Ciao,

au revoir.