Un Luogo Comune

per non dare nulla per scontato

16 settembre
0Comments

Il paese è in agonia e lentamente muore ogni umanità.

“Che l’Italia va a picco l’hanno capito tutti, perciò bisogna preparare qualcosa di alternativo: la Padania”. Lo afferma il leader della Lega Umberto Bossi. “Abbiamo visto quel che é accaduto al giro della Padania ma certi passi vanno fatti in favore della storia, quando la storia lo permette, altrimenti c’é il caos e si crea una guerra inaccettabile. Sapevamo che sarebbe finita male” aggiunge Bossi dopo che i militanti hanno urlato ‘secessione, secessione’. Queste le testuali parole del sito Ansa.it. Solo notizie, ma che colpo pesante quando le ho lette. Mettono davanti a una realtà, una realtà che incombe sulle nostre teste, la reale crisi del paese. Il rischio di qualche conseguenza “seria”, ad esempio il famoso “crack” dell’Italia; notizie che spaventano, ma che sono più vicine che mai, anche se non sembra. Non basta una Pseudo-manovra (“Pseudo” è usata nel senso concreto della parola, dall’omofona greca “falso”) economica del governo, c’è bisogno di sacrifici, sacrifici di ogni singola persona. Ultimamente si sente spesso gente protestare “tagliamo gli sprechi” (che mi chiedo come siano rintracciabili, essendo la maggior parte nel “sottobosco” economico) a cui risponderei “parti dai tuoi sprechi”; “facciamo pagare l’ICI alla Chiesa” (e quindi a tutte le organizzazioni no-profit d’Italia) a cui ribatterei volentieri “comincia a vedere quello che puoi fare tu per il tuo paese”. Ma i problemi non partono solo dal “basso” : mi chiedo dove siano tutti i ricchi imprenditori, tutti i “signori Ladri”, tutti i potenti abbienti, mi chiedo dove sia la loro umanità, di fronte a un paese in profonda crisi, non sentono la necessità di aiutarlo, non sentono la necessità di rinunciare, parafrasando Gaber,  “a un castello di trentasei che loro ne hanno”?

In questa drammatica situazione non manca chi, come l buon Bossi, invece di rimboccarsi le maniche e invitare i suoi fautori a fare altrettanto, fugge in una proposta meschina, egoista, spietata e indifferente: via l’italia, via la crisi. La crisi, sì, che dobbiamo ricordare, essere, prima che economica, personale, sociale, umana.

Arrivederci, “venticinque lettori” (che sono anche tanti)

 
No comments

Place your comment

Please fill your data and comment below.
Name
Email
Website
Your comment