Cantico dei Perduti
In un gesto di momentanea follia, ho deciso di pubblicare sul blog la mia ultima attività di produzione “pseudo-cantautoriale Lo-Fi da cameretta”. Chiedo scusa per il tempo buttato, la pessima qualità, la pessima abilità alla chitarra e la pessima voce. È una canzone tristissima ed inutile che canta di gente tristissima e (forse) inutile. Si chiama Cantico dei Perduti e fa più o meno così.
Noi siamo quelli che muoiono ogni domenica
e lasciano come ultime intenzioni
le poesie di Sergio Corazzini
le poesie di Sergio Corazzini.
Noi siamo quelli che vivono nella nebbia
e che non hanno voglia di togliere
il filo spinato intorno il cuore,
il filo spinato intorno al cuore.
Noi siamo quelli che non ci parli mai,
perché siamo pallidi e non ti guardiamo mai,
perché siamo strani e strani resteremo
a crogiolarci sul nostro triste sentiero
perché siamo strani e strani resteremo
a crogiolarci sul nostro triste sentiero.
Noi siamo quelli che è troppo tardi
e che comunque vada finirà
questa assurda voglia di libertà
questa assurda voglia di libertà.
Noi siamo quelli che esagerano sempre
che provocano troppi dibattiti
che durano soltanto pochi attimi
che durano soltanto pochi attimi.
Noi siamo quelli che comunque tornerà
quella triste sorte di amarezza
noi siamo quelli che qualsiasi cosa accada
staremo a rimpiangerci sulla nostra cattiva strada
noi siamo quelli che qualsiasi cosa accada
staremo a rimpiangerci sulla nostra cattiva strada
staremo a rimpiangerci sulla nostra cattiva strada
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