Un Luogo Comune

per non dare nulla per scontato

Archive for settembre, 2012

30 settembre
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Cantico dei Perduti

In un gesto di momentanea follia, ho deciso di pubblicare sul blog la mia ultima attività di produzione “pseudo-cantautoriale Lo-Fi da cameretta”. Chiedo scusa per il tempo buttato, la pessima qualità, la pessima abilità alla chitarra e la pessima voce. È una canzone tristissima ed inutile che canta di gente tristissima e (forse) inutile. Si chiama Cantico dei Perduti e fa più o meno così.


 

Noi siamo quelli che muoiono ogni domenica

e lasciano come ultime intenzioni

le poesie di Sergio Corazzini

le poesie di Sergio Corazzini.

Noi siamo quelli che vivono nella nebbia

e che non hanno voglia di togliere

il filo spinato intorno il cuore,

il filo spinato intorno al cuore.

 

Noi siamo quelli che non ci parli mai,

perché siamo pallidi e non ti guardiamo mai,

perché siamo strani e strani resteremo

a crogiolarci sul nostro triste sentiero

perché siamo strani e strani resteremo

a crogiolarci sul nostro triste sentiero.

 

Noi siamo quelli che è troppo tardi

e che comunque vada finirà

questa assurda voglia di libertà

questa assurda voglia di libertà.

Noi siamo quelli che esagerano sempre

che provocano troppi dibattiti

che durano soltanto pochi attimi

che durano soltanto pochi attimi.

 

Noi siamo quelli che comunque tornerà

quella triste sorte  di amarezza

noi siamo quelli che qualsiasi cosa accada

staremo a rimpiangerci sulla nostra cattiva strada

noi siamo quelli che qualsiasi cosa accada

staremo a rimpiangerci sulla nostra cattiva strada

staremo a rimpiangerci sulla nostra cattiva strada

26 settembre
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Davide

Davide sta in piedi, tende una gamba un po’ più in là e tiene le mani in tasca, come chi aspetta. Davide si guarda attorno con aria di sufficienza per poi tornare con lo sguardo basso e assorto. È in terrazza, ma da l’idea di non essere lì. Da l’idea di avere un posto migliore in cui andare, come se fosse lì in un continuo momento di passaggio, in una continua tensione ad un pensiero più in là. Più in là. Gli occhiali tondi dalla montatura sottile cedono un secondo alla forza di gravità e si fanno spazio sul naso, la mano è quindi chiamata al tempo presente per tirarli su. Davide non sembra usare l’osservazione diretta, ma si capisce che osserva, anche se guarda un punto fisso. Rimette la mano in tasca, per poi toglierla con una confezione di liquirizia. Ne prende una, ispira profondamente per avvertirne l’odore e se la caccia in bocca. Muove impercettibilmente le guance per succhiarla, ma non tutta subito, non adesso. Poi. Rimette la confezione in tasca con un leggerissimo rumore. Io non posso capire a cosa stia pensando. Si gira, si rigira, sente qualcuno arrivare, fa finta di niente. Niente.
Davide da l’idea di avere un posto migliore in cui andare, ma nemmeno lui è certo che esista. Forse non c’è proprio niente.

24 settembre
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Settembre

E, alla fine, le nuvole hanno ceduto.

(d’altronde è feroce Settembre)

 

La strada è specchio del cielo,

Mesopotamia nera di catrame

continuamente percossa dalle auto,

che fendono le gocce in un canone continuo.

 

Gli autobus son sottomarini in ritardo,

con i vetri appannati, fogli a righe,

su cui i bambini scrivono leggeri:

“Innamorato scritto d’Italiano”.

 

La nebbia è quella dei sogni,

che fa il panorama a misura d’uomo,

che ti culla gli occhi e bacia le guance,

che odora di tempo passato.

 

Che tutto sia un sogno?

(Come back September…)

 

16 settembre
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I segreti degli Zingari

Un bimbo, uno zingarello,

guarda tranquillo il mare.

Il sole che tramonta

si guarda negli occhi scuri.

Guarda la scia della barca

che arriverà all’isola che

non ha mai visto

E sogna sogni clandestini.

 

un uomo in cenere,

sporchissimo di polvere,

dorme sulla panchina.

Lascia cadere la mano,

che tanto ha rubato,

ma non ha mai toccato

E sogna di quando

guardava il mare

e sognava sogni incomprensibili.

 

15 settembre
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Movimento

Né i discorsi,

Né i giornali,

né i partiti,

né i sindacati,

né le associazioni,

né le nazioni:

Nulla mi muove

come la luna

grande e lontana.